TRENTO: PRESIDIO DI SOLIDARIETÀ PER GLI ORSI IMPRIGIONATI DALLA PROVINCIA AUTONOMA IN ATTESA PRONUNCIAMENTO DEL TAR SULLA RICHIESTA DI CONDANNA A MORTE DELL’ORSA GAIA-JJ4

By stopcasteller

VENERDÌ 15 DICEMBRE IN PIAZZA DANTE

Venerdì 15 dicembre, dalle ore 10,30 in piazza Dante a Trento, si svolgerà un presidio di solidarietà per gli orsi imprigionati al Casteller, in attesa del pronunciamento del Tar sulla richiesta di condanna a morte da parte della Provincia autonoma per Jj4, l’orsa Gaia, ritenuta responsabile della morte di Andrea Papi avvenuta a Caldes lo scorso aprile. 

Il presidio è organizzato dagli attivisti della campagna #StopCasteller per i quali l’esito del Tar, che si riunirà domani, difficilmente sarà reso noto in giornata. La manifestazione è organizzata per esprimere dissenso nei confronti delle politiche, giudicate persecutorie, che la giunta trentina guidata dal presidente Maurizio Fugatti applica da ormai 5 anni nei confronti degli orsi ma anche dei lupi e dei selvatici in generale. 

Attualmente oltre a Papillon-M49 e Gaia-Jj4 rinchiusi al Casteller vi è un cucciolo di orso, Nino, tenuto imprigionato a Spormaggiore dopo essere stato soccorso e senza speranza di essere rimesso in libertà. L’orso Johnny-Mj5 è ancora in fuga per i boschi del Trentino mentre il bilancio degli orsi morti in circostanze sospette è cresciuto nei mesi scorsi con il ritrovamento dei corpi degli orsi Amir-M62 e Fiona-F36.

“Torniamo in piazza a Trento in attesa della sentenza del TAR sulla condanna a morte di Gaia-JJ4, pronti a intervenire qualora si dovesse esprimere in favore dell’abbattimento – dichiara Francesca Manzini, portavoce della campagna StopCasteller – . Attualmente Gaia è rinchiusa al Casteller, il suo destino appeso a un filo e non si sa come stiano i suoi cuccioli rimasti orfani. Saremo presenti per esprimere solidarietà a tutti gli orsi trentini: a quelli imprigionati, come Gaia-Jj4, l’orsetto Nino e Papillon-M49; a quelli ricercati, ma ancora in fuga, come Johnny-Mj5; e a quelli che non ci sono più, morti in circostanze misteriose negli scorsi mesi, come Amir-M62 e Fiona-F36”.

“Il Trentino non è tutto dalla parte di Fugatti – aggiunge Francesca Manzini – : continua a esistere un dissenso locale e nazionale nei confronti delle politiche persecutorie attuate in Trentino e in Italia a danno di orsi, lupi e dei selvatici in generale. Ci opporremo strenuamente alla nuova legge proposta in campagna elettorale che, prevedendo fino a 8 abbattimenti annuali programmati, porterà di fatto a un impoverimento genetico e infine a una nuova estinzione della popolazione ursina sulle Alpi. Nei prossimi mesi organizzeremo mobilitazioni e incontri informativi per approfondire le numerose tematiche coinvolte e mostrare che gli animali selvatici sono una ricchezza per i territori e non una minaccia”.