– 2 GIORNI ALL’UDIENZA DEL TAR: LA STORIA DI M49-PAPILLON

By stopcasteller

M49, l’orso che è fuggito due volte dal Casteller, fa parlare di sé fin dal giugno del 2019. Nella Val Rendena, infatti, si è reso protagonista di numerose incursioni nelle vicinanze di malghe di montagna.
L’orso viene avvistato e descritto come un giovane esemplare maschio, “intelligente e coraggioso”, che non esita a spaccare finestre e provare ad abbattere porte per portare via qualche provvista. Davanti ai danni causati da M49 e alle proteste degli allevatori Fugatti firma un’ordinanza di cattura. Il caso finisce sulle prime pagine e le associazioni animaliste si mobilitano, fino a smuovere il ministro dell’ambiente Sergio Costa che diffida pubblicamente le autorità locali dall’abbatterlo.

Il 14 luglio 2019, dopo essere sfuggito a diverse trappole, M49 viene catturato e trasferito in un recinto elettrificato nel centro faunistico Casteller di Trento. Lì resterà poco meno di un’ora perché alle prime ore dell’alba l’orso fugge dal recinto, scavalcando incredibilmente una barriera alta 4 metri e tre recinti elettrificati.
Fugatti firma subito una nuova ordinanza dando la facoltà ai forestali di sparare “in caso di necessità”. Ma l’orso, dopo essere sfuggito di nuovo a diversi tentativi di cattura, entra in letargo. È il 7 novembre del 2019 e M49 non darà segni di attività fino al 2 marzo 2020, quando compie una razzia di arnie in un’azienda agricola.
L’orso tuttavia appare imprendibile e si sposta di chilometri da una vallata all’altra. Segnalazioni e avvistamenti si susseguono senza sosta, fino a quando, nella notte tra il 29 a e il 30 aprile, M49 finisce in una trappola a tubo e viene trasportato per la seconda volta al Casteller.

Nella notte del 27 luglio, l’orso abbatte una parte della recinzione e conquista per la seconda volta la libertà. Dopo un paio di mesi di latitanza, durante i quali M49 si libera anche dal radiocollare, la mattina del 7 settembre viene catturato sulle pendici di cima d’Asta nella parte alta del Vanoi. Papillon viene nuovamente rinchiuso al Casteller, dove condivide la prigionia con M57, catturato lo stesso anno e Dj3, prigioniera già da 10 anni.
Una relazione del Cites rivela successivamente lo stato di stress in cui versano i tre orsi, costretti in uno spazio ridotto e assolutamente inadeguato a soddisfare i bisogni etologici dei plantigradi. A M49 e a M57 viene somministrato dell’Alprazolam perché hanno comportamenti stereotipati e si feriscono, mentre Dj3 rimane nascosta e non si nutre.

Da quel settembre 2020 a oggi poco è cambiato. M57 e Dj3 sono stati trasferiti in degli zoo mentre Papillon rimane prigioniero e di lui si sa poco o niente. Uno dei due posti restanti viene occupato da Gaia ad aprile e il terzo rimane libero per Johnny. Il Casteller rimane l’unica e inadeguata struttura presente sul territorio per detenere orsi per lunghi periodi di tempo e con la scusa del sovraffollamento Fugatti porta avanti l’abbattimento come prima soluzione ai problemi di convivenza.

Noi ci opponiamo tanto alle uccisioni indiscriminate quanto alle catture, che in questi anni hanno sempre significato condanne all’ergastolo. Non vogliamo un Casteller più grande ma la liberazione per gli orsi e le orse del trentino.
Il desiderio di libertà di M49 non è rimasto inascoltato. Le sue fughe hanno dato inizio a un’onda di solidarietà e di mobilitazioni per gli orsi e per tutti i selvatici, che continueranno a far vibrare le piazze finché non otterremo un cambiamento radicale a livello regionale e nazionale.


Vi aspettiamo venerdì 15 dicembre a Trento per aspettare assieme l’esito del tar sulla condanna a morte di JJ4 (che difficilmente uscirà giovedì stesso) e per discutere su come proseguire la campagna.

Vi aspettiamo per attendere insieme l’esito dell’udienza del tar e per intervenire nel caso in cui dovesse venire avallato l’abbattimento di Gaia. Non mancate e seguite le pagine di Scobi e assemblea Antispecista per rimanere aggiornate!

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