STRAGE DI ORSI IN TRENTINO: LA POLITICA DELLA TOLLERANZA ZERO È UNA BARBARIE
È di oggi la notizia che in Trentino sono stati ritrovati i corpi di altri due orsi, a pochi giorni da quel 27 settembre in cui venne ritrovata Fiona (F36), l’orsa che la Provincia stava cercando di abbattere a tutti i costi, agendo in accordo con la sua politica di intolleranza verso la popolazione ursina, colpevole di esistere e di scontrarsi con gli interessi dell’elettorato leghista costituito da allevatori, cacciatori e agricoltori.
Sono anni ormai che la politica della Provincia di Trento ripete ossessivamente un solo concetto e che presenta sempre un’unica soluzione ai problemi di convivenza: abbattimento. “Gli orsi devono essere uccisi, sono troppi, sono pericolosi, la convivenza è impossibile“ dicono Fugatti & co e per perseguirli la PAT ha inventato la categoria di orso problematico, che usa per tacciare di pericolosità ogni orso che ha la malaugurata sorte di incontrare un umano sulla sua strada, che sceglie di predare animali d’allevamento – evidentemente non difesi a sufficienza – o anche solo di rubare albicocche in un frutteto.
IL RISULTATO È EVIDENTE: SOLO NEL 2023 SONO MORTI FINO AD ORA BEN 7 ORSI, E NON PER CAUSE NATURALI. Si può iniziare a parlare di un aumento statisticamente significativo delle morti, aumento che è la diretta conseguenza di questa politica di intolleranza, così cara alla destra leghista, incapace di gestire la complessità del territorio.
Del resto la giunta Fugatti ha proposto una modifica alla legge regionale di gestione dei grandi carnivori che prevede l’abbattimento sistematico di almeno 8 orsi l’anno, modifica che il governo ha avallato con il suo silenzio assenso. “Gli otto esemplari – nelle parole di Fugatti – sono esemplari confidenti o pericolosi…. è un numero non sufficiente, ma lo consideriamo comunque un risultato, data la difficoltà della trattazione di queste tematiche con il mondo ministeriale”.
Vogliamo sottolineare che questa ipotesi di abbattimento di 8 esemplari l’anno, numero massimo utile affinché non venga intaccata la crescita della popolazione ursina, arriva direttamente dall’ISPRA, quell’inutile istituto dello Stato che dovrebbe avere il compito di proteggere i selvatici in Italia, ma che di fatto si dimostra schiavo della politica trentina. Vogliamo ricordare che questa Legge al momento non è attiva ma entrerà in vigore con l’arrivo della nuova giunta provinciale, quindi dopo il 22 di ottobre.
SAPPIAMO BENE QUANTO SIA FACILE ORAMAI DICHIARARE UN ORSO CONFIDENTE O PERICOLOSO, PER CUI QUELLO DELL’ISPRA È UN REGALO BELLO E BUONO ALLA PROVINCIA, E VIENE A COSTITUIRE UN PERICOLOSO ESEMPIO, CHE SAPPIAMO BENE VERRA’ UTILIZZATO PER DICHIARARE GUERRA AI SELVATICI IN ITALIA.
Le parole di Fugatti, il silenzio assenso dello Stato e l’inutilità dell’Istituto che dovrebbe proteggere gli abitanti dei boschi, costituiscono così il lasciapassare alla violenza sia dei bracconieri sia di una popolazione ormai terrorizzata dalla presenza dei plantigradi, e se alle eventuali 8 orse e orsi si vanno ad aggiungere tutte quelle vite perse a causa di bracconaggio o altro, possiamo arrivare alla conclusione che si sta semplicemente tentando di far estinguere nuovamente l’orso in Trentino.
È evidente che non c’è nessun interesse a scoprire e punire i colpevoli di questa mattanza, e questo atteggiamento della politica suona come un benestare a chi armato di fucile o di cibo avvelenato si aggira per i boschi.
COME CAMPAGNA #STOPCASTELLER RIBADIAMO CHE È ORA DI DIRE BASTA A QUESTA BARBARIE E CHE DOBBIAMO CONTINUARE A MOBILITARCI A FIANCO DI ORSI E ORSE IN QUESTA GUERRA CHE SI FA SEMPRE PIÙ SPIETATA.