Perchè Gaia e Johnny sono a un passo dal baratro

By stopcasteller

Le perizie di LEAL

La non- colpevolezza di Gaia-JJ4 è stata sostenuta da alcune controperizie di LEAL. Tali perizie tuttavia NON sono (speriamo lo diventino) una prova di non colpevolezza. Insinuano il legittimo dubbio sulle perizie precedentemente fatte e sulle dinamiche dell’incidente, il che potrebbe forse tradursi in un ulteriore rinvio della condanna a morte di Gaia, ma non vi è alcuna certezza che questo accada. Come LEAL stessa ha specificato, il test sul DNA lo ha eseguito unicamente l’istituto MACH in quanto né LEAL né nessun altro è in possesso del DNA refertato sul luogo dell’incidente letale. Per cui non è detto che il TAR decida di rinviare l’udienza in attesa di altre perizie in merito. Non sappiamo se il TAR deciderà di tenerle in considerazione o accantonarle.

I trasferimenti

Le proposte di trasferimento sono un tema delicato. Non è facile per nessun3 ammettere che un orso che ha vissuto tanti anni libero, forse sceglierebbe di morire piuttosto che essere ridotto in cattività. Non sappiamo noi per prim3 quale sarebbe la scelta di Gaia o di Johnny. Ci imponiamo doverosamente l’annosa considerazione che forse i trasferimenti siano il finale migliore più per le nostre coscienze, che per gli orsi. Tuttavia qualora siano stati effettivamente presentati validi accordi presi dalle associazioni con le strutture dichiarate alla stampa (cosa di cui non si ha conferma e che ricordiamo DEVONO essere approvate dal CITES forestale, altrimenti sono aria fritta e spot sui giornali) significherebbe recludere per sempre due orsi in spazi ridottissimi e in luoghi che hanno dimensioni uguali o inferiori al Casteller, con lo stress aggiuntivo dato dalla convivenza forzata con altri esemplari. Se anche dovesse essere decretato il trasferimento (carcere a vita) di Gaia e Johnny, sarebbe comunque un finale atroce. Come lo è stato per DJ3, M49, M57, per le orse rinchiuse a Spormaggiore e quello nella buca di San Romedio.

“Libearty Bear Sanctuary Zarnesti” Romania
“Gnadenhof für Bären” – Germania
“Al Ma’wa for Nature and Wildlife” – Giordania

Le scelte del TAR

Nella sospensiva il TAR dice di dover valutare la misura della captivazione invece dell’abbattimento. Tuttavia in nessun passaggio mette in discussione il parere ISPRA, per cui l’abbattimento è ancora sul piatto e rappresenta una delle soluzioni possibili (alcuni legali, ci dicono, ad oggi la più probabile).

Cosa ci aspettiamo per il 25? Le ipotesi sono tre:

  • un rinvio da parte del TAR per acquisizione di altra documentazione sulle perizie o sui trasferimenti;
  • la conferma delle sentenze di abbattimento che sarà eseguita subito per Gaia e alla cattura per Johnny;
  • la conferma del carcere a vita per uno dei due o per entrambi.

Se il finale è comunque atroce per i due orsi, se la partita ci sembra “persa” comunque, perché venire a manifestare il 21? I ricorsi che portano alle sospensioni delle ordinanze di abbattimento (doverosi e sacrosanti, e ringraziamo sempre chi li ottiene) sono misure di emergenza, che mirano a salvare la vita al singolo orso in questione, ma il problema va ben oltre l’udienza del 25. La campagna #stopcasteller da quasi tre anni chiede la sola misura risolutiva: che la gestione orsi sia tolta alla PAT e venga restituita a persone competenti.

Solo una costante pressione e ingente mobilitazione possono ottenere questo risultato, perché non ci siano altre Daniza, altre Kj2, altri Papillon, altre Gaia e altri Johnny.
Ci vediamo domenica 21 a Trento, alle 14 in Piazza Dante. Contro la persecuzione dei selvatici trentini, contro la persecuzione dei selvatici in tutta Italia.
CONTRO OGNI ALLEVAMENTO, CONTRO OGNI SCHIAVITÙ.

#stopcasteller
#corriorsocorri
#fugattidimettiti