A due giorni dal corteo di domenica 21 maggio a Trento in difesa degli orsi (partenza alle ore 14 da piazza Dante), emergono nuovi inquietanti particolari che gettano ombra sull’operato e sulla trasparenza della Provincia Autonoma

By stopcasteller

COMUNICATO STAMPA CAMPAGNA STOPCASTELLER

Gli attivisti di StopCasteller: «L’orso M62 Amir sarebbe stato tenuto fuori dalla cella frigorifera per tre giorni prima di essere consegnato all’Istituto zooprofilattico per l’autopsia, i cui risultati non sono stati ancora diffusi»
Gli attivisti di StopCasteller: «Il corpo dell’orso M62 Amir sarebbe stato tenuto fuori dalla cella frigorifera per tre giorni prima di essere consegnato all’Istituto zooprofilattico per l’autopsia, i cui risultati non sono stati ancora diffusi»

«Negli anni ci sarebbero stati casi altri casi di bracconaggio mai resi pubblici e perseguiti»

«Perché sulle cause della morte di M62 e anche dell’orsetto trovato in Val di Sole ormai da diverse settimane la giunta tace?»


«Il corpo dell’orso Amir-M62, ritrovato lo scorso 30 aprile non lontano dal lago di Molveno, sarebbe stato tenuto dalla Provincia Autonoma di Trento in ambiente non refrigerato per ben tre giorni prima di essere consegnato all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Ciò avrebbe favorito un’ulteriore decomposizione che certamente ha reso ancora più difficoltoso il lavoro di chi è stato chiamato ad accertare le cause della sua morte». Lo dichiarano gli attivisti della campagna StopCasteller, che affermano di aver ricevuto l’informazione da fonti attendibili e che pertanto chiedono: «Cosa vuole nascondere la Provincia e perché ancora anche sulle cause della morte dell’orsetto trovato in Val di Sole ormai da diverse settimane la giunta tace?».

«Per quanto riguarda Amir, il dubbio che si tratti di bracconaggio è molto forte», continuano gli attivisti. «Soprattutto dopo le dichiarazioni del consigliere Ivano Job (ex Lega, ora Gruppo Misto) che la settimana scorsa, durante i lavori del Consiglio provinciale, ha affermato: “Se non ci saranno provvedimenti contro gli orsi, ci saranno brutte situazioni sul territorio perché chi lo abita qualche volta supera anche le regole e lo deve fare per il diritto stesso di chi abita la montagna”. Una vera e propria istigazione ad uccisioni fai-da-te. Perché nessuna autorità persegue il consigliere Job che di fatto incita i cittadini al bracconaggio ai danni di una specie fortemente tutelata dalla direttiva europea Habitat?».

«Come se non bastasse, la segreteria generale del Consiglio della Provincia di Trento ha esplicitamente auspicato la partecipazione dei consiglieri provinciali a una iniziativa che riteniamo vergognosa di Danilo Perin, cacciatore e attivo esponente di Fratelli d’Italia, che vorrebbe eufemisticamente “promuovere la convivenza” con orsi e lupi aprendo la caccia di selezione di specie già a rischio».

«Contro questa logica del nemico da uccidere tipica delle destre che ci governano», concludono gli attivisti, «domenica 21 maggio saremo in corteo per le vie di Trento, la nostra città, in difesa degli orsi e per chiedere risposte e trasparenza: quando è prevista la pubblicazione del Rapporto Grandi Carnivori del 2022? È vero che negli anni ci sono stati altri casi di bracconaggio mai resi pubblici e perseguiti da parte delle autorità per una tacita connivenza? E ancora, ci è giunta la notizia, sempre da fonte più che affidabile, che la PAT alcuni anni fa avrebbe impedito la partecipazione di tecnici dell’Ente Parco dello Stelvio a un’iniziativa informativa nel comune di Dimaro, in Val di Sole, proprio sui temi della prevenzione e della convivenza con gli orsi. Anche questa sarebbe l’ennesima prova della volontà della Giunta provinciale di provocare disinformazione e alimentare incidenti tra uomo e orso per creare un clima diffuso di odio e paura».

«Ritroviamoci a Trento domenica prossima, alle ore 14 in piazza Dante: a fianco degli orsi contro questi nemici della vita e della natura. Per la fine della “gestione” tecno-politica e l’inizio della convivenza».

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