Orsi, gli attivisti della campagna StopCasteller annunciano nuove manifestazioni a Trento

By stopcasteller

Orsi, gli attivisti della campagna StopCasteller annunciano nuove manifestazioni a Trento.
La prima, domenica 21 maggio alle ore 14, sarà un corteo con concentramento in piazza Dante.
La seconda, il 25 maggio, davanti al Tar che quel giorno si pronuncerà sia sull’abbattimento di Gaia Jj4 che di Johnny Mj5.

«La lotta continua, ci incontreremo davanti alla sede del Tar per aspettare insieme la sentenza e, se necessario, muoverci subito verso il Casteller»

«Ci opponiamo all’uccisione o ingabbiamento di un orso pretestuosamente definito problematico con la sola funzione di soddisfare l’opinione pubblica. Questi abbattimenti o spostamenti sono solo una inutile punizione di orsi che non hanno fatto nulla se non rispondere alle circostanze in cui si sono trovati. Bisogna riflettere su ciò che agli inizi del ‘900 ha causato l’estinzione degli orsi dalle Alpi e smettere di concepire tutto il territorio come un prolungamento della “città”, e il bosco come un giardino zoologico totalmente a disposizione dell’uomo»

«Togliere la gestione del progetto Life Ursus agli esperti del Parco e affidarla alla politica è stato solo il preludio di una serie di decisioni catastrofiche»

E su M62 “Amir” ritrovato senza vita dalla forestale: «C’è chi nelle valli, avendo conosciuto questa cucciolata da vicino, dà quasi per certo che i giovani orsetti siano stati avvicinati e riforniti di cibo, condannandoli così, negli anni successivi, alla cattura e alla morte. Imparare a convivere significa anche sapere che non bisogna nutrire i giovani orsi».


Dopo il presidio di aprile davanti al Casteller gli attivisti di Scobi e Assemblea Antispecista, promotori della campagna StopCasteller, tornano a manifestare con un corteo per le strade di Trento organizzato per domenica 21 maggio.
«Il 25 maggio il TAR di Trento si pronuncerà sia sull’abbattimento dell’orsa Gaia Jj4 che sull’abbattimento di Johnny Mj5. Ora è il momento di scendere in piazza ancora più numerosi e ancora più decisi: vi aspettiamo il 21 maggio alle ore 14 in piazza Dante, davanti al palazzo della Provincia, per un corteo cittadino, in cui indicheremo i responsabili di questa scellerata gestione. Vogliamo che Gaia sia libera di riunirsi ai suoi cuccioli e la fine di questa persecuzione senza senso nei confronti degli orsi trentini», dichiarano gli attivisti che annunciano anche un presidio per il 25 maggio, davanti al TAR. «La lotta continua, ci incontreremo davanti alla sede del Tar per aspettare insieme la sentenza e, se necessario, muoverci subito verso il Casteller».

«La paura scatenata e alimentata dalla giunta leghista in questi anni verso gli orsi non è correlata con il pericolo reale e va ridimensionata – proseguono gli attivisti – . E’ questa stessa paura che potrebbe aver portato, nei giorni scorsi, anche alla morte dell’orso M62 “Amir” ritrovato senza vita dalla forestale. Amir faceva parte di una cucciolata che negli anni è stata condannata a morte perché troppo confidente. C’è chi nelle valli, avendo conosciuto questa cucciolata da vicino, dà quasi per certo che i giovani orsetti siano stati avvicinati e riforniti di cibo, condannandoli così, negli anni successivi, alla cattura e alla morte. Imparare a convivere significa anche sapere che non bisogna nutrire i giovani orsi – continuano gli attivisti auspicando un cambiamento nella relazione con gli altri animali -. Bisogna comportarsi adeguatamente nei boschi e lasciare spazio agli animali che lo popolano e soprattutto serve un cambio culturale: smettere di pensare che tutto ci appartenga. Il mondo non è solo degli uomini».

«Ci opponiamo all’uccisione o ingabbiamento di un orso pretestuosamente definito problematico con la sola funzione di soddisfare l’opinione pubblica. Questi abbattimenti o spostamenti sono solo una inutile punizione di orsi che non hanno fatto nulla se non rispondere alle circostanze in cui si sono trovati. Bisogna riflettere su ciò che agli inizi del ‘900 ha causato l’estinzione degli orsi dalle Alpi; smettere di concepire tutto il territorio come un prolungamento della “città”, e il bosco come un giardino zoologico totalmente a disposizione dell’uomo».

«Sulla stessa linea, il Parco Adamello Brenta, agli albori del progetto Life Ursus, scriveva che “Essere parco non vuol dire essere un ‘museo della natura’“. Pochi anni dopo, la decisione dell’allora presidente della PAT Dellai di togliere la gestione del progetto Life Ursus agli esperti del Parco e affidarla alla politica è stata solo il preludio di una serie successiva e implacabile di decisioni catastrofiche: antropizzazione insostenibile della montagna, abbandono dell’educazione alla convivenza, abbandono degli aspetti più importanti del progetto, mancanza di studio, mancanza di ricerca, mancanza di progettualità. Quello che è accaduto è stato provocato, perseguito, cercato e causato con costanza per arrivare dove siamo oggi: a usare gli orsi come merce di scambio sotto campagna elettorale».

«In un momento storico in cui si parla tanto di crisi ambientale – concludono gli attivisti – , pensare che vi siano amministratori della cosa pubblica che reclamano a gran voce l’annientamento degli animali selvatici, e per di più di una specie che si era scelto di reintrodurre dopo averla sterminata nei secoli scorsi, fa tremare di rabbia. Contro questa politica che crea fratture che ci separano sempre più da quanto ci è intorno e da cui dipendiamo, chiediamo alle attiviste e agli attivisti che vivono in Trentino, alle persone che frequentano il Trentino, agli amanti della montagna, agli alpinisti e ai veterinari trentini che non fanno della loro professione mero mercimonio di partecipare al corteo cittadino del 21 maggio alle ore 14 in piazza Dante, sede della Provincia, per gridare insieme “Jj4 e Mj5 liberi nei boschi”».

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