FUGATTI, LA SUA LEGGE AMMAZZA-ORSI E LE UCCISIONI “ILLEGALI”
II DDL della futura legge ammazza-orsi è stato approvato dalla Giunta lo scorso venerdì 19 gennaio e ora aspetta di passare al vaglio del Consiglio Provinciale, dove probabilmente passerà, dal momento che Fugatti ne detiene la maggioranza.
Il Presidente della PAT, fa poi sapere alla stampa che “il Governo non impugnerà questo DDL, perché accordi sono già stati presi e a Roma sono in linea con l’operato della Giunta trentina”. Sembra quindi che l’unica strada da percorrere a livello legale sarà quella europea: il DDL infatti va contro le direttive comunitarie in fatto di tutela delle specie protette.
Due sono le novità rilevanti. La prima: nell’ambito dei poteri del Presidente della Provincia ai sensi dell’articolo 52 dello Statuto di autonomia, l’ordine di abbattimento potrà essere dato ed eseguito senza necessità di acquisire il parere di ISPRA.
La seconda: si specifica che il numero massimo dei capi di cui è consentito l’abbattimento, “quale misura di sottrazione permanente all’ambiente naturale”, verrà definito annualmente sulla base di valutazioni tecnico-scientifiche.
Inoltre si definisce una norma di prima applicazione, per la quale, per il 2024 e il 2025, in base all’analisi demografica condotta da Ispra nel 2023 a supporto della valutazione delle possibili opzioni gestionali, il numero di orsi da poter abbattere è di massimo 8 ogni anno: 4 femmine (due giovani e due adulte) e 4 maschi (due giovani e due adulti).
Si stabilisce infine che la legge entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione.
Le valutazioni tecnico- scientifiche su cui si appoggia il DDL non sono altro che la forzatura e la libera interpretazione di un documento ISPRA dello scorso anno, che si esprimeva relativamente al numero massimo di orsi che in un anno possono essere sottratti alla vita libera senza che per questo la conservazione della specie ne risenta.
Il rapporto voleva stabilire numericamente quanti orsi sono “prelevabili” per non rischiare il fallimento del progetto di reintroduzione dell’orso, ovvero affinché la popolazione che ora si è formata non si estingua.
ISPRA fa una serie di proiezioni esclusivamente numeriche, basate sui rapporti annuali sui Grandi Carnivori del servizio provinciale. Nel parlare di “orsi prelevabili” il documento ISPRA si rifà al
PACOBACE, individuando a maggio 2023 – quando è stato pubblicato – come unico orso “prelevabile” MJ5, l’orso Johnny, nel frattempo morto misteriosamente, probabilmente per avvelenamento.
Fugatti quindi prende il numero massimo di 8 orsi e lo usa come numero di orsi che possono essere uccisi in un anno.
La sua strategia per aggirare i criteri posti dal PACOBACE relativamente alla possibilità di abbattimento sembra essere stata rivelata dal consigliere Simone Marchiori (PATT) al quotidiano L’Adige qualche settimana fa, quando ha dichiarato: “8 orsi confidenti all’anno da abbattere si trovano”.
Per “trovare 8 orsi confidenti” basta proseguire nel solco della politica del non-fare: non installare i cassonetti anti-orso, non incaricare la Forestale di fare azioni anti-bracconaggio, anzi al contrario permettere il foraggiamento dei selvatici così da rendere confidenti gli orsi, non promuovere campagne per insegnare la convivenza e continuare invece a fomentare la paura, lasciando di fatto campo libero alle uccisioni.
CI ARRIVANO INFATTI VOCI ESTREMAMENTE INQUIETANTI PER CUI GLI ORSI UCCISI SAREBBERO BEN PIU’ DI QUELLI DICHIARATI.
Fugatti piega alle proprie intenzioni il dato numerico al di sopra del quale il rischio di estinzione è certo, aggirando la normativa di tutela, rendendo attivamente confidenti gli orsi e accrescendo l’odio e la paura che risultano in azioni di bracconaggio e nella strage che già si sta compiendo nel silenzio delle istituzioni.
Il Presidente della PAT e la sua Giunta sono i primi responsabili dei problemi di convivenza e della piega violenta che sta portando a un numero sempre maggiore di orse e orsi morti, a cui si vorrebbero aggiungere ulteriori 8 orsi uccisi “legalmente”
Non possiamo aspettare che si arrivi a tanto. Non possiamo attendere che l’ennesimo ricorso al TAR, dopo un ordine di abbattimento, fallisca e che un’orsa o un orso vengano uccisi da un colpo di fucile per ordine di Fugatti. È questo il momento in cui dobbiamo far sentire la nostra voce.
IL 10 FEBBRAIO CI TROVIAMO A TRENTO, ALLE 14.00 IN PIAZZA DANTE. FAREMO SENTIRE LE NOSTRE VOCI E LA NOSTRA RABBIA PER LE SORTI DI GAIA, NINO, PAPILLON, JOHNNY, FIONA, AMIR E DI TUTTE LE ORSE E DI TUTTI GLI ORSI DEL TRENTINO CHE SI TROVANO COME NON MAI IN PERICOLO.