Comunicato stampa verso la manifestazione del 3 luglio 2021
A Trento per la liberazione degli orsi, contro gli abbattimenti previsti dalla Provincia autonoma: sabato 3 luglio la terza manifestazione nazionale della campagna #StopCasteller
Gli attivisti di Assemblea Antispecista e Centro sociale Bruno: “Saremo in piazza per denunciare le recenti linee guida, pubblicate dalla Provincia Autonoma, che individuano nell’uccisione degli orsi la strategia privilegiata per gestire la convivenza con questi animali”
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E’ prevista per sabato 3 luglio alle ore 16, in piazza Dante a Trento, la terza manifestazione nazionale della campagna #Stopcasteller, contro la detenzione degli orsi rinchiusi nella struttura alle porte della città.
Gli attivisti scenderanno in piazza per denunciare le recenti linee guida, pubblicate dalla Provincia Autonoma, che individuano nell’abbattimento degli orsi la strategia privilegiata per gestire la convivenza con questi animali. La manifestazione è organizzata da Assemblea Antispecista e Centro sociale Bruno.
“L’amministrazione leghista, attualmente alla guida della Provincia di Trento – dichiarano gli organizzatori – , ha da tempo dichiarato guerra all’orso, specie che reintrodotta volutamente in Trentino con un progetto finanziato dall’Unione europea avrebbe dovuto essere tutelata e non perseguitata come sta accadendo”.
“Dopo aver rinchiuso gli orsi in gabbia al Casteller, questa escalation anti-orso è culminata pochi giorni fa con la pubblicazione da parte della giunta leghista delle nuove linee guida che daranno al presidente Fugatti il potere di vita e di morte su questi animali. Basterà appellarsi all’urgenza di intervenire rapidamente per procedere all’abbattimento degli orsi senza dovere renderne conto a nessuno. La stessa Ispra, approvando le linee guida, si sta rendendo complice dei futuri massacri”.
“In sostanza – proseguono gli attivisti – se un orso viene avvistato nei pressi di una abitazione e poi, qualche mese dopo, viene accusato di aver devastato un’arnia o di aver seguito un uomo nei boschi, in pochissimi giorni la Provincia potrà disporne l’uccisione, in nome della pubblica sicurezza, senza necessità di renderne conto in alcun modo”.
“In realtà questo gravissimo documento non è altro che uno strumento per soddisfare le richieste degli allevatori – elettori storici della Lega insieme ai cacciatori –, che dopo aver invaso l’habitat dell’orso pretendono di lasciare le loro arnie e greggi incustodite. L’interesse della giunta Fugatti non è quello di tutelare la pubblica sicurezza, ma solo di rispondere agli ordini del suo elettorato alimentando un clima di terrore nei confronti degli orsi, immotivato e ingiusto”.
“A questa situazione – concludono gli attivisti – si aggiunge la posizione del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che, nelle recenti dichiarazioni, ha liquidato la questione in modo superficiale e disinformato, dimenticandosi la responsabilità del suo dicastero nella questione della tutela della biodiversità degli ecosistemi”.
Alla manifestazione di sabato prossimo hanno aderito Lav Trento, Oipa Trento, Assemblea transterritoriale Terra Corpi Territori e Spazi urbani di Non Una di Meno, CSM Trento, Intersexioni, Ippoasi, Mantova4animals, Parte in causa, Rifugio Alma Libre, Vitadacani, XR Trento, Zerospecismo.