COMUNICATO STAMPA – Primo presidio in solidarietà all’orso Johnny
Di nuovo in piazza oggi a Trento per l’orso MJ5, ribattezzato Johnny dagli attivisti, finito nel mirino della giunta provinciale
«Solo la giunta preferita di Federcaccia e Coldiretti può pensare di ammazzare un orso che in 18 anni non è mai stato aggressivo»
I partecipanti hanno attaccato anche Ispra e in particolare Piero Genovesi, responsabile della fauna selvatica: «Non ci sembra che abbia fatto proprio nulla per difendere i selvatici, in particolare gli orsi. Non ha mosso un dito per spingere le amministrazioni locali a preparare la popolazione alla convivenza con questi animali. Al contrario Ispra ha avallato sistematicamente le terrificanti decisioni prese da Fugatti e dalla sua giunta, con il risultato che 40 orsi sono morti imprigionati o scomparsi, di cui almeno 20 per mano dell’uomo»
I partecipanti hanno attaccato anche Ispra e in particolare Piero Genovesi, responsabile della fauna selvatica: «Non ci sembra che abbia fatto proprio nulla per difendere i selvatici, in particolare gli orsi. Non ha mosso un dito per spingere le amministrazioni locali a preparare la popolazione alla convivenza con questi animali. Al contrario Ispra ha avallato sistematicamente le terrificanti decisioni prese da Fugatti e dalla sua giunta, con il risultato che 40 orsi sono morti imprigionati o scomparsi, di cui almeno 20 per mano dell’uomo»
Un nuovo presidio, oggi pomeriggio in piazza Dante a Trento, a supporto dell’orso Johnny, come è stato ribattezzato dai manifestanti l’orso MJ5, finito nel mirino della giunta provinciale trentina a seguito dell’incidente avvenuto il 5 marzo a Rabbi, in Val di Sole, in cui un uomo è stato lievemente ferito. Una cinquantina i partecipanti che hanno spiegato le ragioni della loro protesta e attaccato duramente l’operato della giunta di destra accusata di cercare la rielezione sulla pelle dell’orso.
«Solo la giunta preferita di Federcaccia e Coldiretti, guidata da un governatore che, quand’era consigliere provinciale, promuoveva le “grigliate d’orso”, poteva pensare di ammazzare un orso che in 18 anni non è mai stato aggressivo nei confronti dell’uomo e che, disturbato a 2000 metri di altezza dal solito escursionista col cane (quasi certamente senza guinzaglio), ha ferito solo lievemente l’uomo prima di scappare – dichiarano gli attivisti – Questo atteggiamento persecutorio nei confronti degli orsi, e della fauna selvatica in generale, che è valsa al Trentino l’etichetta di “provincia ammazza-orsi”, è insensato, è contrario alle leggi per la protezione della fauna selvatica e si giustifica soltanto con la propaganda rivolta alle lobby della caccia e dell’allevamento, in vista delle prossime elezioni».
I partecipanti si sono scagliati anche contro Ispra e in particolare contro il coordinatore del settore della fauna selvatica Piero Genovesi, che dal 2018 riveste il compito di “Responsabile Area pareri tecnici e strategie di conservazione e gestione patrimonio faunistico nazionale e mitigazione danni”. «Denunciamo il silenzio assordante e funzionale di Ispra e in particolare del signor Genovesi che non ci sembra fare proprio nulla per difendere i selvatici, in particolare gli orsi. Da quando il progetto di ripopolamento orsi ha preso inizio, Ispra e Genovesi non hanno mosso un dito per spingere le amministrazioni locali a preparare la popolazione alla conoscenza e alla convivenza con questi animali. Al contrario hanno avallato sistematicamente le terrificanti decisioni prese da Fugatti e dalla sua giunta e dal 2000 a oggi ci ritroviamo con circa 40 orsi, morti imprigionati o scomparsi, di cui sicuramente almeno 20 per mano dell’uomo. Genovesi anche questa volta farai come Ponzio Pilato e ti volterai dall’altra parte?».
La protesta, organizzata dai militanti della campagna #Stopcasteller, ha colto l’occasione per denunciare anche la mancanza totale di informazioni che da mesi circonda il caso dell’orso M49 (il famoso Papillon) rinchiuso dal 2019 al Casteller: «Da oltre tre anni Papillon è imprigionato al Casteller in un’area più piccola di un campo da calcio, che per un orso, abituato a percorrere chilometri ogni giorno, significa una vera e propria tortura. Con la solita scusa della sicurezza la giunta ha giustificato fino a oggi ogni genere di ingiustizia, arrivando addirittura nel 2021 a ignorare la sentenza del Consiglio di stato che per M57 si era espresso a favore della liberazione: M57 fu invece deportato in un area recintata in Ungheria».(1)
I manifestanti hanno concluso il corteo al grido di “Corri orso corri” ricordando anche la pericolosità della telenarcosi, che sarebbe necessaria per radiocollarare l’orso, ma che è già stata fatale per molti plantigradi fra cui la tristemente famosa Daniza e l’orsa F43 nel 2022.(2)
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MJ5 è stato ribattezzato Johnny come il celebre protagonista del romanzo di Fenoglio che si nasconde tra le montagne
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link utili
1) Sentenza Consiglio di Stato su M57: https://www.lav.it/news/m57-consiglio-di-stato-liberazione