Urgente! C’è un nuovo DEAD BEAR WALKING in Trentino
La mattina del 5 marzo, alle prime luci dell’alba, un orso è stato coinvolto in un incontro-scontro con un essere umano, in un bosco a 2000 metri di quota, nel comune di Rabbi in Val di Sole. L’uomo ed il suo cane (che non è ancora chiaro se fosse o meno tenuto al guinzaglio) e l’orso si sono incontrati sullo stesso sentiero dopo una curva cieca, quindi nessuno di loro si era accorto in anticipo della presenza dell’altro. L’uomo, spaventato, ha reagito scappando. Altrettanto spaventato e trovandosi di fronte ad un comportamento comprensibile sì, ma del tutto inopportuno, l’orso ha reagito a sua volta attaccando l’uomo.
La colluttazione si è fortunatamente interrotta quasi subito e senza conseguenze gravi dopo che i due sono ruzzolati giù per una scarpata e l’orso è fuggito. L’uomo è poi riuscito a chiedere aiuto e tornare a valle a farsi medicare le ferite riportate al braccio e alla testa. Non appena la notizia è stata diffusa e ben prima di conoscere l’esatta dinamica dei fatti, Maurizio Fugatti, presidente leghista della Provincia Autonoma di Trento, ha reagito come di consueto annunciando la volontà di uccidere l’orso coinvolto.
A pochi giorni dall’accaduto, l’orso è stato identificato attraverso le analisi genetiche. Si tratta di un maschio di 18 anni, identificato con la sigla MJ5, dalle iniziali dei genitori Maja e Joze, introdotti in Trentino dalla Slovenia allo scopo di avviare il ripopolamento degli orsi bruni voluto dal progetto Life Ursus. In 18 anni di vita è la prima volta che questo individuo viene coinvolto in un incidente di questo tipo. Ma senza tenere minimamente in considerazione le circostanze attenuanti legate al contesto in cui questo è avvenuto, la politica trentina conferma la volontà di uccidere.
L’iter previsto è quindi l’immediata cattura e sedazione di MJ5 e la successiva apposizione di un radiocollare. Ciò permetterà la sua individuazione, non appena la Provincia deciderà di procedere alla sua uccisione (in gergo tecnico “abbattimento”).
Un passaggio necessario per poter procedere all’eliminazione di questo “pericoloso individuo” senza fastidiosi successivi strascichi legali è la richiesta e l’ottenimento del parere favorevole di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Tuttavia, Fugatti ha già annunciato di voler procedere comunque, anche in assenza di questo via libera.
Attualmente potremmo definire MJ5 un “dead bear walking”, un orso morto che cammina, dal momento che in queste ore attraversa le sue montagne come ha sempre fatto, del tutto ignaro del pericolo imminente. C’è chi dice che, trattandosi di un esemplare estremamente schivo e che si muove molto, potrebbero volerci settimane, o addirittura mesi, per riuscire a catturarlo.
Ma fare il tifo per lui al grido di “corri orso corri!” non sarà sufficiente a salvargli la vita. Bisogna che le persone ed i gruppi solidali di tutta Italia si attivino da subito per far circolare le informazioni su quello che sta accadendo e soprattutto per far sentire forte la propria contrarietà a questo ennesimo abuso verso i non umani.