Comunicato stampa: “Tragedia Peller annunciata, Fugatti si dimetta”
COMUNICATO STAMPA ATTIVISTI CAMPAGNA STOPCASTELLER (ASSEMBLEA ANTISPECISTA E COLLETTIVO SCOBI)
Orsi in Trentino, gli attivisti della campagna StopCasteller rompono il silenzio sull’incidente avvenuto sul Peller chiedendo le immediate dimissioni della Giunta Trentina:
«Fugatti cerca ipocritamente di scaricare la colpa sugli “animalisti” per spostare l’attenzione e sfuggire alle responsabilità, ma è vero esattamente il contrario: il mandante di questo incidente disastroso è lui. Fugatti, Zanotelli e De Col si dimettano immediatamente»
«Uomini e orsi sono, ancora una volta, vittime della deliberata assenza di gestione da parte della Provincia autonoma di Trento, del suo ripetuto rifiuto di programmi di prevenzione ed educazione. La cartellonistica da sola non basta, è come scrivere sui pacchetti di sigarette “il fumo uccide”: rendere consapevole la popolazione è ben altro lavoro e comporta ben altro impegno. Un lavoro che deve essere fatto da persone competenti e qualificate»
«La gestione deve essere tolta alla PAT e alla Protezione civile e affidata a scienziati, Ente Parco e Forestale, come avviene in ogni parte del mondo»
Gli attivisti della campagna StopCasteller, campagna che da anni segue le vicende degli orsi trentini, si pronunciano sull’incidente avvenuto sul Peller e sulle successive dichiarazioni della Giunta Fugatti chiedendone le immediate dimissioni: «Alla famiglia Papi va la nostra solidarietà – dichiarano gli attivisti – così come anche a JJ4 e a tutti i circa 40 orsi scomparsi nella mala gestione del progetto Life Ursus. Uomini e orsi sono, ancora una volta, vittime della deliberata assenza di gestione da parte della Provincia autonoma di Trento, del suo ripetuto rifiuto di programmi di prevenzione ed educazione, mai presi neppure in considerazione dalla giunta». (1)
«La zona in cui l’orsa viveva da anni era ben conosciuta dalle autorità, come dimostrano le mappe disponibili nel Rapporto Grandi Carnivori (2), ma nulla si è fatto per evitare quello che è successo. I pericoli derivanti dalla convivenza non vanno ignorati come ha fatto, con lucido disegno polito, la PAT, ma gestiti con serietà e competenza. Per questo la riteniamo il vero mandante di questo incidente disastroso: Fugatti, Zanotelli e De Col si dimettano immediatamente. Un disastro annunciato già tanti anni fa, quando si tolse la gestione orsi al Parco, per affidarla alla politica (e, anomalia italiana, alla Protezione Civile) in modo da rendere gli orsi merce elettorale».
«Fugatti – continuano gli attivisti – oggi cerca ipocritamente di scaricare la colpa sugli “animalisti” che avrebbero impedito l’uccisione di JJ4 (3) e lo fa con l’unico scopo di spostare l’attenzione da sé e sfuggire alle responsabilità, ma è vero esattamente il contrario: noi attivisti, che viviamo il Trentino e le montagne, “ve lo avevamo detto”. Che catture e uccisioni non erano la soluzione, che non c’era cultura, che non c’era informazione, che non venivano forniti strumenti. E questo è avvenuto non per mera superficialità ma per una precisa scelta politica, ben riassunta dal veterinario De Guelmi in un’intervista rilasciata a Repubblica qualche giorno fa: “La politica locale non vuole più gli orsi e opera affinché sia la popolazione esasperata a invocare lo stop. Nel resto del mondo sono scienziati, parchi e forestali a gestire simili progetti: in Trentino la Provincia ha tolto la competenza al Parco Adamello Brenta e l’ha affidata alla protezione civile”». (4)
«Restiamo fermi e saldi nel ritenere che la convivenza sia possibile, che altrove è già realtà (5), e sosteniamo il diritto di chi ama la montagna di andare a fare una passeggiata in sicurezza, con un bagaglio di dovute competenze e informazioni che le Giunte trentine, da 20 anni a questa parte, non hanno mai fornito. La cartellonistica da sola non basta, è come scrivere sui pacchetti di sigarette “il fumo uccide”: rendere consapevole la popolazione è ben altro lavoro e comporta ben altro impegno. Un lavoro che deve essere fatto da persone competenti e qualificate».
«Negli ultimi giorni Fugatti ha dimostrato ancora una volta la sua ignoranza sul progetto Life Ursus sostenendo che il numero massimo di orsi previsti dal progetto fosse 50 (3). In verità nel progetto (6) si prevedeva un numero MINIMO di 50 orsi che è il numero appena sufficiente per una popolazione vitale che non rischi l’immediata estinzione. Per tutti questi motivi sosteniamo la necessità che la gestione venga tolta alla PAT, a politici incompetenti e alla Protezione Civile e affidata a scienziati, Ente Parco e forestale, come avviene in ogni parte del mondo. Dimissioni subito e creazione di una commissione di gestione orsi sono l’unica soluzione possibile».
Campagna StopCasteller
Assemblea Antispecista
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Riferimenti e note:
(1) Alcuni esempi di progetti di prevenzione ed educazione proposti nel costo degli anni:
– Piano di convivenza Sergio Costa rifiutato: https://www.ildolomiti.it/cronaca/2023/la-pat-rifiuto-un-piano-di-convivenza-con-i-grandi-carnivori-lex-ministro-costa-a-il-dolomiti-era-finanziato-dal-ministero-labbattimento-degli-orsi-da-medioevo?fbclid=IwAR1HkC88NwIYv8SSlvY_Knw1D268gZPXzCemxlbEMQ4Qi7mh5E8K0km_Loo
– Progetto corridoi faunistici rifiutato: https://www.kodami.it/corridoi-faunistici-in-trentino-bocciata-la-mozione-il-proponente-la-provincia-preferisce-limmobilismo/
– Progetto educativo del Veterinario De Guelmi rifiutato: https://www.repubblica.it/cronaca/2023/04/08/news/trentino_orso_runner_andrea_papi-395348972/
(2) Le immagini allegate mostrano che l’area di spostamento dell’orsa (in rosa JJ4 e in blu M62), trasmesse nel corso degli anni dal radiocollare, era sempre la medesima. In rosso sono segnati invece i luoghi delle due aggressioni. Fonte: PAT, relazione grandi carnivori; elaborazione grafica Alessandro Ghezzer (autore della pagina FB Convivere con Lupi e Orsi si può).
(3) Accuse di Fugatti agli animalisti: https://www.rainews.it/tgr/trento/video/2023/04/watchfolder-tgr-taa-trento-web–fugatti-su-rainewsmxf-d9c6983c-2cee-4f48-9a07-7c583f34b483.html?wt_mc=2.www.wzp.rainews24.
(4) Dichiarazione del veterinario De Guelmi su La Repubblica 8 aprile 2023: https://www.repubblica.it/cronaca/2023/04/08/news/trentino_orso_runner_andrea_papi-395348972/
(5) “Be a noisy hiker” “sii un escursionista rumoroso” leggiamo sui siti di quasi tutti i parchi del mondo dove ci sono orsi e selvatici. Vale per gli orsi come per le vipere: i selvatici se possono ci evitano perché hanno paura di noi, e per paura soltanto reagiscono. Bisogna permettergli di allontanarsi. Cartellonistica assidua, programmi di educazione scolastica, aree dove possibile recarsi solo con una guida, aree dove non poter andare da soli, obbligo di campanelli da attaccare agli zaini, radioline portatili, trombette particolari, cani a guinzaglio, bastoni che emettono suoni cadenzati: queste sono alcune delle misure imposte da Enti e Parchi per potersi recare nelle montagne nei periodi in cui gli orsi non sono in letargo.
(6) Confronta pag. 72 dei Documenti del Parco n.18 – L’impegno del Parco per l’orso: il Progetto Life Ursus Link: https://www.pnab.it/wp-content/uploads/2018/02/parco_documenti18_orso.pdf